Tempo di lettura 7 minuti

Oggi parliamo di alimentazione nell’Islam attraverso un libro che ha avuto un impatto profondo sul mio stile di vita.

“La guida alimentare nell’Islam” di Elif Didem Örs esplora l’alimentazione islamica non solo come necessità fisica, ma come atto di adorazione e disciplina spirituale.

Il cibo e il digiuno sono considerati parte integrante di una vita devota e islamicamente vissuta. Seguendo le direttive del Corano e della Sunnah, la vita del Messaggero di Allah (pbsl), possiamo adottare abitudini che non solo migliorano il nostro benessere fisico, ma ci avvicinano anche al compiacimento di Allah SWT.

Elif Didem Örs, con una scrittura cristallina che agevola la memorizzazione, ci regala una guida per migliorare la nostra alimentazione nell’Islam.

Vi invito dunque, ad acquistare il libro, non solo per supportare l’autrice, ma anche per avere una visione più approfondita dei temi trattati, nonché delle fonti.

Trigger warning

in questo articolo si parla di alimentazione, obesità e digiuno. Se soffri di disturbi alimentari, ti consiglio di consultare uno specialista prima di intraprendere qualsiasi iniziativa che possa peggiorare la tua condizione. Ti sono vicina.

Il rapporto con il cibo cambia nel corso dei secoli.

Al giorno d’oggi mangiare ha un’importanza sociale piuttosto che nutrizionale. Il cibo non è più solo una necessità biologica, ma un potente simbolo di identità, status e valori sociali.

Il ruolo del cibo nella società contemporanea contribuisce a creare abitudini comportamentali che possono trasformarsi in ossessioni per il corpo e l’alimentazione, tipiche dei DCA (disturbo del comportamento alimentare). 55 milioni di persone soffrono di DCA, di cui 3 milioni in Italia; mentre 25 milioni di italiani sono in sovrappeso.

Il cibo può diventare un’arma contro di noi stessi, anche in situazioni meno gravi, può creare problemi. C’è chi cede alla gola, chi cerca di avere tutto sotto controllo e chi rincorre un ideale fisico imposto dalla società.

Dobbiamo affrontare il tema della nutrizione in tutti i suoi aspetti, adottando abitudini sane che ci aiutino a prevenire malattie e migliorare non solo la salute fisica, ma anche quella mentale. Come musulmani, abbiamo il vantaggio di avere gli insegnamenti del Profeta Mohammed (pbsl).

Ognuno di noi deve riflettere, in taluni casi, chiedere aiuto (credere che la psicoterapia non serva a nulla danneggia gravemente te e chi ti sta intorno) e indagare sulle proprie abitudini. La Sunnah del Profeta (pbsl) fornisce strumenti pratici per regolare il comportamento alimentare e recuperare un equilibrio.

Seguendo la Sunnah, miglioriamo la salute fisica, diamo valore a ciò che mangiamo attraverso l’adorazione di Allah SWT. 

L’alimentazione nell’Islam: uno stile di vita

La guida per l’alimentazione nell’islam non è obbligatoria ma fortemente raccomandata per migliorare la vita di un musulmano, spiritualmente e fisicamente.

L’Islam riconosce e pone come rimedio alle tentazioni dell’uomo, il controllo attraverso l’autodisciplina (quanto questa è possibile). Seguire le coordinate della Sunnah aiuta il musulmano a vivere in armonia con il proprio corpo e fede. 

Citando Ibn Sina (Avicenna) “Mangia poco quando mangi. Dopo aver mangiato non mangiare nulla per quattro e cinque ore. La guarigione è nella digestione. Quindi mangia solo la quantità di cibo che puoi digerire. Mangiare del cibo dopo l’altro cibo stanca sia la nafs (anima) sia lo stomaco”.

Fame reale vs fame emotiva

Il primo passo è comprendere se il bisogno di mangiare è legato a un’emozione o un bisogno fisiologico.

Alcune domande utili da porsi nel momento in cui si decide di mangiare e non siamo sicuri che sia fame reale:

• C’è un’emozione che mi sta attraversando in questo momento? La sto accettando o ignorando? Dove la sento? Esempio: sono stanca, nervosa, arrabbiata, provo frustrazione e mangio.

• C’è un bisogno che sto ignorando? Chi ha un disturbo alimentare ha la propensione a ignorare i propri bisogni. Per esempio: ignorare lo stimolo di andare in bagno per poi ritrovarsi a mangiare. La conseguenza è gratificazione instantanea data dal cibo che ci spinge in un loop infinito.

Se il desiderio di cibo persiste oltre venti minuti ed è trascorso un periodo significativo (almeno quattro ore) dall’ultimo pasto, si tratta probabilmente di fame reale. Seguire la regola delle quattro ore aiuta a ridurre gli eccessi alimentari legati allo stress.

Il Messaggero di Allah (pbsl) disse: “L’uomo non riempie un recipiente peggiore che il suo stomaco: pochi bocconi sarebbero sufficienti, ma se proprio vuole mangiare di più, allora deve riempire il suo stomaco con un terzo di cibo, un terzo di bevanda, e lasciare un terzo per respirare. (Fonte: Sounan At-Tirmidhi)”

L’intento è di fermarsi prima di sentirsi sazi. Se una volta conclusa la porzione che ho nel piatto, sento ancora fame, mi concedo la possibilità di mangiare altro dopo venti minuti. Il 99% delle volte sono piena il giusto, il restante 1% è golosità.

Le raccomandazioni della Sunnah

Il Profeta Mohammed (pbsl) disse: “noi siamo un popolo che non mangia finché non sente la fame, e che, quando mangia, non si sazia (tratto dal libro)”. Moderazione e consapevolezza dell’alimentazione nell’Islam sono alla base degli insegnamenti del Profeta (pbsl).

Ciò che mi colpisce è l’accento posto sull’inclusione dell’ummah (comunità). Non riguarda solo il singolo musulmano praticante ma l’intera comunità: significa partecipare a un percorso spirituale comune, che richiede disciplina, autocontrollo e che caratterizza la nostra comunità di musulmani.

Elif riporta numerosi insegnamenti del Messaggero di Allah (pbsl), per gestire il comportamento alimentare nell’Islam.

Mangiare secondo la Sunnah

• Dire Bismillah prima del pasto, Alhamdulillah dopo: aumenta la sazietà e la baraka (benedizione). Il Profeta Mohammed (pbsl) ci avverte che “Se uno di voi mangia e non dice Bismillah, lo shaytan si unisce a lui e mangia con lui. Ma se una persona dice ‘Bismillah’ all’inizio del pasto, anche il cibo si arricchisce di benedizione (fonte)”.

In un secondo hadith racconta che un uomo mangiò il suo pasto in due bocconi senza dire “Bismillah”, sostenendo che se lo avesse detto, il suo pasto sarebbe bastato per tutti (fonte).

• Recitare questo du’a dopo avere finito

اللَّهُمَّ الْحَمْدُ لِلَّهِ الَّذِي أَطْعَمَنِي هَذَا وَرَزَقَنِيهِ مِنْ غَيْرِ حَوْلٍ مِنِّي وَلَا قُوَّةٍ
Alhamdulillahilladhi at’amani hadha wa razaqanihi min ghayri hawlin minni wa la quwwah
La lode è per Allah che mi ha dato questo cibo e me ne ha fornito senza alcun merito o potere da parte mia.

“Sahl bin Mu’adh bin Anas Al-Juhani narrò da suo padre che: Il Messaggero di Allah (pbsl) disse: ‘chiunque mangi cibo e dica: [quanto sopra riportato] i suoi peccati saranno perdonati’ (fonte online).

La traduzione è estratta dal libro “Raccolta di Du’a, Tesori Spirituali dal Qur’an e dalla Sunnah” di Al Qalam che trovate a questo link. Qui la loro pagina Instagram.

• Se si dimentica di pronunciare Bismillah, si può ricorrere a questo du’a:

بِسْمِ اللَّهِ أَوَّلَهُ وَآخِرَهُ
Bismillahi awwalahu wa aakhirahu
Nel nome di Allah all’inizio e alla fine (fonte).

Mangiare in una posizione di umiltà: Il Messaggero di Allah (pbsl) raccomandava di mangiare seduti con una gamba piegata e l’altra sollevata. Questa posizione permette di sentirsi sazi più velocemente.

Mangiare con la destra il cibo più vicino a noi. Il Messaggero di Allah (SWT) “Siediti, o figlio mio! Menziona il Nome di Allah e mangia con la tua mano destra, e mangia ciò che è più vicino a te. (fonte)”

Non criticare il cibo: Abu Huraira (che Allah ne sia compiaciuto) riporta:

“Il Messaggero di Allah (pbsl) non criticava mai un cibo: se gli piaceva lo mangiava, altrimenti lo lasciava.” Criticare un pasto può essere percepito come una mancanza di gratitudine verso il sostentamento che Allah SWT ci ha donato.

Mi guida spesso una frase di Massimo Bottura: “Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare”. Cucinare è un atto di cura verso l’altro, e criticare il suo impegno è mancare di rispetto.

Quando ci sembra di dover dare un “consiglio”, dobbiamo chiederci se è davvero richiesto. E, soprattutto, farlo sempre con gentilezza, ricordando che ogni gesto in cucina è un modo per mostrare attenzione e gratitudine nei confronti di Allah SWT.

Bere acqua secondo la Sunnah

1. Sedersi.

2. Dire Bismillah prima di bere.

3. Bere con la mano destra, a piccoli sorsi, senza soffiarci dentro. “Mangiate con la mano destra e bevete con la mano destra, perché Satana mangia e beve con la mano sinistra. (fonte)”

4. Pronunciare Alhamdulillah alla fine.

Il profeta Mohammed (pbsl) ha insegnato che l’acqua è uno dei doni più preziosi e un’elemosina di grande valore.

“È stato narrato che Sa’d bin ‘Ubadah disse: “Ho detto: ‘O Messaggero di Allah, mia madre è morta; devo fare la carità per lei?’ Lui ha detto: ‘Sì.’ Ho detto: ‘Quale tipo di carità è la migliore?’ Lui ha detto: ‘Fornire acqua potabile.(fonte)”.

Offrire acqua, dissetare, costruire pozzi è una delle pratiche semplici della Sunnah con le quali possiamo guadagnarci la Jannah (paradiso).

Questo è un esempio di come nella vita di tutti i giorni, possiamo avvicinarci ad Allah SWT. Non abbiamo bisogno di grandi gesti di adorazione. Ciò che amo dell’Islam è che nelle piccole cose, nei gesti che tutti trovano insignificanti, c’è una poesia immensa.

Linee guida pratiche: cosa e cosa non fare nell’alimentazione nell’islam


Usare piatti più piccoli

Questo trucco aiuta a percepire porzioni modeste come abbondanti, ingannando il cervello. La stessa tecnica è utilizzata anche dai gruppi Pro Ana, e vi invito a leggere la mia intervista al riguardo.

Creare un contrasto visivo: servire il cibo in piatti dai colori contrastanti esalta la percezione visiva degli alimenti.

Non usare le stoviglie in oro e d’argento perché sono considerate un lusso non necessario che il Profeta Mohammed (pbsl) ha scoraggiato (fonte).

Non soffiare sul cibo e sulle bevande (e respirarci dentro), anche se calde. Per approfondire, vi rimando a questo video. Le motivazioni riguardano l’igiene e la pulizia, nonché i batteri presenti all’interno del nostro ,corpo.

“È stato narrato che Ibn ‘Abbas disse: “Il Messaggero di Allah (ﷺ) non soffiò mai sul suo cibo o sulla sua bevanda, e non soffiò nel recipiente”. (Sunan Ibn Majah 3288, Book 29, Hadith 38)”.

Il digiuno nell’alimentazione islamica

Astenersi dal cibo non solo fortifica la spiritualità, ma migliora anche il benessere fisico e mentale. Il digiuno agisce sulllo spirito, sullla volontà nonché “rafforza i processi di riparazione e guarigione di tutto il corpo”. 

Oltre al Ramadan, il Messaggero di Allah (pbsl) consigliava di digiunare:

Il lunedì e il giovedì perché “Le azioni vengono presentate ad Allah ogni lunedì e giovedì…” (fonte). Il Profeta Mohammed (pbsl) voleva che le sue azioni fossero presentate ad Allah SWT mentre stesse digiunando. In inverno poi, il digiuno è semplice, sia per il ridotto numero di ore che per le temperature, bisogna approfittarne.

Il giorno di Arafah: perché “Esso cancella i peccati dell’anno passato e di quello che verrà (fonte)” se non si è in pellegrinaggio, altrimenti è sconsigliato (fonte uno e fonte due).

Il giorno di Ashura: “Digiunate in questo giorno ed in quello che lo precede o lo segue. […] Il digiuno in questo giorno cancella i peccati dell’anno passato. (fonte)”

Shawwal: “Chi digiuna nel mese di Ramadan e poi fa seguire sei giorni di digiuno nel mese di Shawwal, è come se avesse digiunato per tutto l’anno.” (Sahih Muslim), (ulteriore fonte).

Alimentazione nell’Islam: tra Sunnah e Corano

Gli alimenti raccomandati nel Corano e nella Sunnah sono: datteri, melograno, uva, fichi, olio di oliva, olive, aceto (looove), miele e burro. Il latte è lodato dal Profeta (pbsl) come un alimento completo “non conosco altro cibo, oltre al latte che prenda il posto sia del cibo della bevanda, placa la fame e disseti” (fonte). 

Du’a del latte. Durante il miracoloso viaggio dell’ascensione, il Profeta Muhammad (pbsl) raccontò di essere stato condotto al Sidrat al-Muntaha, l’Albero del Loto ai confini del cielo.

Lì vide quattro fiumi: due scorrevano sulla terra, il Nilo e l’Eufrate, mentre altri due appartenevano al Paradiso. Gli furono offerte tre coppe: una piena di latte, una di miele e una di vino.

Scelse di bere il latte, e gli fu detto che questa scelta rappresentava la retta via dell’Islam per lui e i suoi seguaci. Gabriele poi spiegò che, se avesse scelto il vino, il suo popolo si sarebbe smarrito. Questo episodio sottolinea la profonda saggezza divina e l’importanza del Fitra, la purezza naturale dell’Islam (fonte).

Il du’a è il seguente:

اللَّهُمَّ بَارِكْ لَنَا فِيهِ وَزِدْنَا مِنْهُ
Allahumma barik lana fihi wa zidna minhu
O Allah, benedicilo per noi e aumentacelo.

Il Profeta Mohammed (pbsl) beveva il latte in tre sorsi e poi diceva quanto riportato (fonti: Sahih al-Bukhari 5610 e 4709).

Come costruire una buona abitudine: alimentazione nell’Islam

Come sottolinea Elif, ci vogliono almeno quattro settimane per costruire un’abitudine e tre mesi per trasformarla in uno stile di vita. Le azioni come ridurre le porzioni, digiunare nei giorni di lunedì e giovedì e utilizzare piatti più piccoli sono punti di partenza che ci aiutano a lavorare sul nafs, la parte della nostra anima che è incline ai desideri e agli eccessi.

Il nafs può essere visto come la parte di noi che ci spinge a soddisfare continuamente i desideri materiali; piegarlo significa sviluppare autocontrollo. Queste pratiche, ispirate dagli insegnamenti del nostro amato Profeta Muhammad (pbsl), sono strumenti concreti per costruire una disciplina solida, che ci aiuti a vivere in modo equilibrato e a evitare gli eccessi.

Rumi ci ricorda: “Solo gli animali mangiano senza […] pregare, pensare e ringraziare.

[…] Non sei venuto in questo mondo solo per nutrire il tuo corpo che andrà a nutrire i vermi della tomba”.

Fare il pisolino secondo la Sunnah

Elif riporta le seguenti indicazioni:

Fare un pisolino a mezzogiorno, quando il sole è al suo apice, solitamente prima del Duhr (preghiera del mezzogiorno) fa parte della Sunnah. Si tratta del Qaylula e ne parla anche la scienza, la quale sostiene che un pisolino tra i dieci e i trenta minuti aiuta a essere più svegli.

Questa è una scoperta che mi ha cambiato la vita. In passato, i miei pisolini erano delle sessioni di sonno arretrato (anche a sei ore, benedetta adolescenza in cui studiavo solo di notte).

Nell’età adulta invece, riscopro la piacevolezza di stendermi per anche dieci minuti e chiudere gli occhi. I pensieri anche se viaggiano velocemente, rimangono sullo sfondo.

Sulla gestione dei pensieri, consiglio la lettura di “La trappola della felicità. Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere“. Una volta riaperti gli occhi riesco a terminare la giornata o la notte.

Avendo lavorato nell’assistenza emergenziale mi era richiesto di ricoprire anche le ore notturne e i pisolini mi permettevano di terminare il turno senza il rischio di dormire sulla scrivania (poi mi addormentavo in metro finendo quasi al capolinea, ma questa è un’altra storia). Al giorno d’oggi, i pisolini mi aiutano nei momenti in cui fatico a riaddormentarmi dopo il fajr

CONCLUSIONE: alimentazione nell’Islam

Il libro “La guida alimentare nell’Islam” ha avuto un impatto profondo sulle mie abitudini alimentari. Avendo in passato sofferto di un disturbo alimentare e sviluppato una grande passione per l’alimentazione, che però spesso entrava in conflitto con le mie emozioni, dopo anni di terapia mi sento ora più a mio agio (quando lo decido io) a parlare di alimentazione.

In questo libro ho trovato un equilibrio tra cibo e spiritualità, che vi invito a sperimentare.

Francesca Bocca mi ha fatto riflettere su come le nostre azioni possano essere paragonate a una tazza: se le riempiamo con azioni vuote, il recipiente sarà colmo di nulla e non troveremo soddisfazione.

Al contrario, se in ogni momento, anche nelle cose più semplici, adoriamo Allah SWT con le migliori intenzioni, ci sentiremo veramente appagati.

Mangiare, dormire, ascoltare e ogni azione lecita può trasformarsi in un atto di adorazione, un’opportunità per avvicinarci ad Allah SWT e nutrire la nostra anima con pienezza e significato.

Offriamo la tazza ad Allah SWT versando le migliori intenzioni.

Invito nuovamente tutti a leggere il libro di Elif Didem Örs per approfondire l’alimentazione, un tema che si interseca con la nostra spiritualità.


Ogni azione consapevole che compiamo, dal cibo al sonno, può avvicinarci ad Allah SWT.

Alla prossima,
Ale ✨